Interessa 2 donne su 3, la metà delle quali si interessa sin dai mesi invernali su “come eliminare la cellulite”. Il periodo giusto per trattarla in modo efficace è proprio quando l’estate è lontana. Si ha tutto il tempo, infatti, per ritrovare cosce e glutei dall’aspetto marmoreo. Evitando così di entrare in panico last minute per il timore di non superare la fatidica prova costume. Al di là dell’estetica, vale la pena curare la cellulite anche per motivi di salute, in quanto ha origine da problemi di natura circolatoria, ormonale ed endocrina. La gravità della patologia (in gergo medico si chiama “pannicolopatia edemato fibrosclerotica) dipende dall’entità dei fattori scatenanti. Alimentazione controllata e attività fisica, seppur consigliati, spesso non bastano a sconfiggere la cellulite.
Quali sono gli stadi della cellulite?
La cellulite si divide in tre fasi: cellulite edematosa, cellulite fibrosa e la cellulite sclerotica. Vediamoli nel dettaglio:
- Cellulite edematosa: è il primo stadio caratterizzato da gonfiore diffuso e ristagno di liquidi. Nella zona interessata, il tessuto risulta pastoso e freddo al tatto. La superficie della pelle risulta liscia sia in piedi che da sdraiate: solo irrigidendo il muscolo o tirando un pizzicotto, si notano i primi avvallamenti che al tatto possono essere dolenti.
- Il secondo stadio della cellulite è quello fibroso: si parla già di pelle “a buccia d’arancia” visibile soprattutto in piedi, senza pizzicare la pelle. Il tessuto mostra deformazioni simili a protuberanze e depressioni. In questa fase la cellulite genera la produzione di nuove fibre di collagene che “avvolgono” letteralmente le zone colpite.
- Nel terzo stadio, la cellulite è associata alla presenza di noduli dolenti al tatto. Viene definita sclerotica perché le i tessuti profondi risultano induriti e irrigiditi. L’aspetto è quello della pelle a materasso con evidente peggioramento delle depressioni e protuberanze degli stadi precedenti.
Come trattare la cellulite?
Nello stadio iniziale ottimi risultati si ottengono la carbossiterapia, un trattamento che prevede delle microiniezioni di anidride carbonica effettuate sotto cute con microscopici aghi. Perché l’anidride carbonica? Se iniettata nel derma agisce sulle cellule adipose, favorendo la riduzione degli accumuli adiposi. Nello stesso tempo agisce sui capillari riattivando la microcircolazione, che comporta così una migliore ossigenazione dei tessuti.
Negli stadi più avanzati di cellulite, invece, si può ricorrere a un trattamento che si avvale di microonde. Sulla zona interessata si passa un manipolo attraversato dal calore che arriva fino a un massimo di quaranta gradi e poi diminuisce, poiché è abbinato a un sistema di raffreddamento.