Spesso si tende a sottovalutarla, soprattutto quando si è più giovani. L’acne, tuttavia, rappresenta una vera e propria malattia della pelle e come tale va adeguatamente affrontata, per evitare ulteriori complicazioni tra cui le cicatrici, le più temibili.

Convivere con l’acne può risultare molto difficile. Anche nel momento in cui le papule e le pustole scompaiono, le persone che sono state interessate da una forma acneica severa e talvolta anche da un’acne meno grave, si ritrovano a convivere con segni e cicatrici sulla loro pelle. Inestetismi che non risultano sempre facili da accettare e che possono essere causa di imbarazzo e di un certo stress sotto il profilo emotivo, potendo causare difficoltà nella vita di relazione ed anche nei rapporti di lavoro. Fortunatamente, al giorno d’oggi la dermatologia plastica offre innovative soluzioni per intervenire sulle cicatrici da acne, apportando una notevole riduzione delle stesse. Infatti è bene specificarlo fin da subito, la prevenzione è fondamentale in quanto nessun trattamento potrà mai cancellare completamente questo inestetismo.

Le diverse tipologie di cicatrici da acne

Le cicatrici da acne si formano quando lo stato infiammatorio, a volte anche non visibile clinicamente, perdura a lungo coinvolgendo anche gli strati cutanei più profondi. La pelle non riesce a rigenerarsi correttamente. La lesione viene quindi sostituita da un tessuto granuloso costituito da fibre di collagene patologiche. Pur guarendo la lesione acneica, tale tessuto rimane visibile dando luogo alla formazione di antiestetiche cicatrici.

Esistono diverse tipologie di cicatrici da acne:

  • le cicatrici atrofiche;
  • le cicatrici ipertrofiche.

Le cicatrici atrofiche si sviluppano quando una ferita non guarisce perfettamente e si crea troppo poco tessuto connettivo. Sulla pelle interessata si viene così a sviluppare un avvallamento visibile.
Le cicatrici ipertrofiche appaiono invece in rilievo sulla pelle di cui possono conservare il colorito od essere rosso violacee, pruriginose o dolenti. Tra queste le più temibili sono i cheloidi, la cui caratteristica è quella di accrescersi nel tempo debordando dai margini originali della lesione.

Come ridurre le cicatrici acneiche

Appare ovvio che la cura tempestiva delle lesioni da acne, e quindi la prevenzione, è la cura più efficace. Ma talvolta talvolta la genetica fa sì che anche le misure preventive non siano sufficienti. Il maggiore o minore successo dei trattamenti dipende strettamente dalla tipologia di cicatrice acneica su cui si deve intervenire, in particolar modo dal suo grado di profondità.

Le cicatrici più superficiali possono beneficiare delle luci led e di trattamenti di peeling, in particolare degli infrarossi e delle luci gialle e blu e sono utili anche in presenza di acne attiva.

Per le cicatrici già consolidate la laserterapia con laser frazionale assicura notevoli risultati.

È opportuno sapere che non sempre una sola seduta dal dermatologo è sufficiente per intervenire con successo sulle cicatrici di una certa profondità. In molti casi, per riuscire a ottenere il risultato che ci si è prefissati, il trattamento va ripetuto.
La maggior parte di questi trattamenti non richiede astensione dalla vita sociale e nei pazienti più sensibili viene eseguita applicando una crema anestetica un’ora prima della seduta.

Il disagio percepibile per pochi giorni successivi al trattamento consiste in un rossore e gonfiore e nella necessità, quest’ultima molto importante, di non esporre ai raggi solari la parte trattata.
Nella maggior parte dei casi un leggero make-up aiuta ad una ripresa immediata delle attività.

Terapia biofotonica contro l’acne e le cicatrici acneiche

Per evitare che l’acne degeneri aprendo la strada alla successiva formazione di cicatrici, la prevenzione resta la strategia migliore. È bene ricordare che l’acne non è una problematica che riguarda solamente gli adolescenti ma, con crescente frequenza, il disturbo interessa anche gli adulti, perdurando anche oltre ai venticinque / trent’anni. Nel caso specifico, si parla di acne tardiva. Questo fenomeno interessa con maggior frequenza il sesso femminile.

Per contrastare le complicazioni dell’acne e quindi ridurre il rischio di esiti cicatriziali esiste una terapia innovativa il cui indiscusso vantaggio è quello di non creare alcun tipo di disagio: parliamo della terapia biofotonica. In questo trattamento Hi-Tech si utilizza una lampada brevettata multi-Led che, associata a un gel fotoconvertitore, produce una particolare energia fluorescente in grado di agire sull’infiammazione profonda e sulle ghiandole sebacee, innescando così un meccanismo di riparazione della pelle ed anti infiammatorio.

Il trattamento, indicato anche per la riduzione delle cicatrici da acne, non è doloroso e permette di tornare nell’immediato alla propria vita sociale. In alcuni casi può solo manifestarsi qualche lieve rossore di poche ore e nei fototipi più scuri una lieve pigmentazione comunque transitoria.

Benefici della terapia biofotonica

La terapia biofotonica permette di agire su svariati fattori che determinano l’insorgenza dell’acne. È inoltre capace di migliorare sensibilmente i segni e le cicatrici che il disturbo lascia sulla pelle. Nel ventaglio dei principali benefici del trattamento si annoverano:

  • la diminuzione dello stato infiammatorio;
  • l’eliminazione dei batteri responsabili dell’acne;
  • la normalizzazione dell’attività cellulare;
  • l’aumento della produzione di collagene, con la conseguente stimolazione del meccanismo rigenerativo e riparativo che conduce alla riduzione delle cicatrici da acne.

 

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